Fuoco ardente le tue mani su di me
si mescolavano lenti piacere e dolore
e più forte picchiavi la mia anima
più volevo affogare in quel mare
credere ancora di essere qualcosa
esistere solo nel bene che mi fa il tuo male
essere oggetto senziente, incosciente
con un cuore troppo fragile.
Corpi d’acqua che si mescolano
inquinando la loro purezza
ferite invisibili, segni che non durano
ricordi che cicatrizzano dentro.
E ora che non sento più male
ora che il mio corpo è libero
soffocami ancora con il tuo essere
prepotente, arrogante, insufficiente
fammi sentire utile e viva.
Il tuo respiro sul mio viso
come il fumo di una sigaretta
dipendenza, assuefazione
il bisogno di strapparti l’anima
intrecciare le mie dita ai tuoi capelli
e farti male.
E ti prego fammi male, ancora
senza guardarmi
mettimi al muro.
Cala il sipario
ti vedo dentro, ti sento ancora
se chiudo gli occhi, sospiro,
fallo, colpisci ora.