“Ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto!
Ridi del duol, che t’avvelena il cor!”
Di maschere copri il tuo viso
futili inganni
ti nascondi da sola dietro ad un sorriso.
Le risa, le gioie, il parlare senza sosta
l’essere per gli altri il sole
ma dentro te tutto questo bruciare costa.
Non una verità nella tua vita
“Sono ciò che ho dentro o ciò che appaio?”
E ti aggrappi alla tua pelle con le dita.
Tendi verso un senso che non compare
lo cerchi nei tuoi scritti
negli occhi di chi ti guarda solo nel superficiale.
Sei il sorriso dagli occhi spenti
la risata che nasconde il pianto
quella voce piena di pentimenti.
E poi ci provi ad essere te stessa
a metterti a tacere
a mostrare al mondo la tua tristezza.
Silenzio, inquietudine, solitudine
senza mai un voltarsi
se non sei ciò che appari non sei per gli altri.
Sei il pagliaccio con la lacrima sul viso
quello della tua tazza da bambina
che pur soffrendo mostrava sempre un sorriso.
Sei qualcosa che non sai.
Sai qualcosa che non sei.
Che il tuo dolore dimori solo in te
nella solitudine delle tue stagioni interiori
nel freddo marcire dei tuoi sogni.
Che il tuo sorriso accompagni la loro vita
li rassicuri e li conforti
per non far mai credere loro di non aver mai visto.
Ridi pagliaccio, ridi ancora
mostra il sole che nasconde la notte
anima solitaria
poesia senza logica.
Ridi pagliaccio, per piangere ancora.