Ti guardi allo specchio, non sei come vorresti.
Chiedi conforto ma non trovi che giudizi,
insistenti, incoerenti.
Parole nascoste dall’amore, che ti tagliano,
ti lacerano dentro.
Non sono come vorresti, ma ci sto provando,
sotto il peso di uno sguardo vigile,
di un giudizio che impatta sulla mia coscienza.
Sei in ogni fetta in più, in ogni lacrima versata,
in quella voglia incessante di digiuno
legata all’insaziabilità della mia fame.
Mi nascondo dietro stoffe informi,
dietro sudori che non portano a nulla,
fatiche buttate dalla voglia di debolezza.
Non sono come vorrei.
Non sono come vorresti.
Vivo alternando indifferenza e rancore,
rabbia verso me stessa e verso di te.
Perché non riesco a smettere?
Perché non riesci a smettere?
Non senti il rumore del mio urlo.
Non percepisci l’impegno che ci metto,
perché il sentirsi bene non l’ho provato mai.
Ho visto la tua felicità quando quel piatto,
mai troppo pieno, restava tale,
quando lo scostavo per andare altrove.
Ho sentito i tuoi giudizi mai velati,
ho bevuto lacrime per placare la mia fame,
per soddisfare il tuo bisogno di essere te.
Ho resistito senza mai vincere,
cadendo in un vortice dove tutto entrava dentro,
fino a star male, fino a vomitare.
Fonte di ispirazione:
https://www.youtube.com/watch?v=2u_7F_eD0h0
Anima livida 