Eri lì

Ti ho sentito, ti ho voluto, ti ho desiderato con tutta me stessa.
Non ci speravo più, vivendo ormai in un sogno quel futuro perfetto.
Futuro che aveva l’immagine del tuo viso immaginario, così simile al mio eppure così solo tuo, un misto di me e di te.
Lacrime e sorrisi, segni, speranze, delusioni, e poi ti ho sentito, in quel preciso istante tu eri lì con me, parte integrante di quel che ero io.
Impercettibile la tua presenza, un desiderio che si avvera e che va custodito con cura, un segreto da tenere stretto.

Era bello pensare di averti, di saperti al sicuro, per quanto un qualsiasi posto su questa terra possa essere tale, nonostante sia il più vicino, il più protetto.
Mi sono svegliata quella notte, avevo freddo, nella mia testa risuonava ancora l’incubo appena fatto, eri andato via. Ti stringevo tra le mie braccia, più forte che potevo, forse troppo, tenendo gli occhi chiusi per sentirti meglio con tutto il corpo, e se solo avessi saputo che riaprendoli non ti avrei più sentito, avrei continuato a vagare in quell’incubo, per non farlo mai diventare realtà.
Quel dolore immaginario era diventato reale, lasciando un vuoto dentro di me, uno strappo alla mia anima, una ferita che si può ricucire ma che continuerà sempre a esistere, una cicatrice profonda.

Poco è il tempo passato insieme, prezioso ogni minuto in cui ho potuto sentire la tua presenza, così misera e così potente, lo conserverò nella mia memoria questo tempo, come conserverò l’istante esatto in cui ti ho perso.

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