Dove siamo ora?

Capita a volte di trovare l’altra metà di se stessi e poi perdersi.
Passiamo la vita a cercare di colmare un vuoto fatto di mille segmenti, perché a differenza di quello che si crede non è un uno più uno che fa il tutto, nasciamo incompleti e viviamo alla ricerca di quei pezzi che possano in qualche modo tenerci in piedi.
Siamo come un puzzle fatto di tasselli di diverse dimensioni, buttati per terra, sparsi ovunque, alcuni pezzi li abbiamo sotto il naso, eppure molto spesso non riusciamo a vederli, altri sono finiti nella fessura di quel mobile polveroso che non viene spostato da tempo immemore. I nostri pezzi si perdono, si rompono, quando il puzzle sembra completo ci rendiamo conto che manca ancora qualcosa. Alcuni di noi sono più bravi, altri meno, alcuni più veloci, altri semplicemente hanno perso la speranza. Ogni pezzo che abbiamo messo insieme definisce qualcosa di noi, ci completa e ci rende unici, ci fa sentire come se nulla potesse distruggerci, ma le cose si distruggono.

A volte sei lì, a fissare quel puzzle, ore e ore della tua vita, senza riuscire ad andare avanti, con la rabbia che sale, le mani che tremano, ti chiedi come mai non riesci più a trovare nessun pezzo che possa incastrarsi con un altro, forse qualcuno ha buttato un altro puzzle in mezzo al tuo? Forse semplicemente sei stanco, ma non puoi permetterti una pausa, devi finire quello che hai cominciato, così arriva la frustrazione, ti agiti, lanci via qualche pezzo senza volerlo e fai del male a te e spesso anche a chi ti sta intorno.

Come detto prima, alcuni pezzi sono più grandi di altri, quando li trovi e li incastri, lì stai bene, non hai bisogno di mettere altri pezzi per un po’, puoi restare in panciolle a osservare il meraviglioso disegno che ne è uscito fuori. Quel disegno è bellissimo, ti riscalda, ti fa sentire al sicuro, ma ti fa anche arrabbiare, riesce a darti così tanto che sei geloso di chiunque si avvicini per vederlo, permettendo questo onore solo a pochi eletti.

Aggiungi un altro tassello, e poi un altro ancora, ti distrai. Devi andare avanti e smetti di guardare il tuo disegno, smetti di guardare quello che era bello, lasci che qualcun altro si avvicini troppo, senza fare nulla.
Il tempo passa, il tuo tassello preferito ti viene portato via, ci stai male, il vuoto diventa incolmabile, qualcosa che ti porterai dietro tutta la vita. Destini che si dividono, strade destinate a incrociarsi solo per brevi periodi.

Capita sai, un pezzo di te va via, ma esiste ancora, e la cosa più dolorosa di quel vuoto che rimane è sapere che nessuno potrà più colmarlo. Il tassello ora è stato cambiato, ha una nuova forma, un nuovo disegno, non riconosci più in questo quello che era tuo, e non resta altro che riempire il buco con un ricordo di un qualcosa che non potrà mai tornare.

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